PROGRAMMA
DEI SEI GIORNI 2007
Programma trekking 2007
Giro del Monviso
dal 5 all'11 agosto 2007
Domenica 5 agosto: (facoltativo)
Giunti in Pullman al Rifugio Melezè (m.1806) lasciamo i bagagli
ed, a zaino ridotto, ci incamminiamo per la strada che si dirige verso
la Borgata S. Anna. Qui giriamo a Sud per una strada sterrata che lasciamo
a quota 2020. Prendiamo ora il sentiero U 30 che va verso la lunga dorsale
di Costa Sturana. Risaliamo la dorsale fino a quota 2660, sotto la punta
di Rocca Marchisia (m.3072). Scendiamo ora verso Est e, attraverso sfasciumi,
arriviamo nei pressi del piccolo Lago di Camosciara. Da questo punto seguendo
il sentiero U 25, tutto in discesa, arriveremo prima a Ponte di Pietra
e, da qui, in pochi minuti, nuovamente al Rifugio Melezè per il
pernottamento (ore 4 ca.) 
Lunedì 6 agosto:
Lasciato il Rifugio Melezè (m.1806) percorriamo, per circa 2 km.,
la strada asfaltata in direzione Ovest, fino alla sua fine. Ora prendiamo
il sent. U 27, che, con direzione Sud-Ovest, ci farà risalire una
lunga vallata tra bei pascoli e numerosi ruscelli. Giunti all'ampio Colle
di Bellino (m.2804) scendiamo in Val Mourin. Dalla Valle, a quota 2250,
torniamo a salire su buon sentiero per raggiungere il Col Mourin (m.2637)
ed entrare in territorio francese. Inizia ora una lunga ma facile discesa
lungo il Vallon de Mary fino a raggiungere il fondovalle del torrente
Ubaye. Seguiamo a questo punto la strada asfaltata in direzione Ovest,
attraversando prima la bella borgata di Maljasset, per giungere, in breve,
all'omonimo Rifugio, posto a sinistra fra le case. (m.1903) (ore 7 ca,
più soste)
Martedì 7 agosto:
Lasciamo, di buon mattino, il Rifugio Maljasset (m.1903) per una tappa
piuttosto lunga ma priva di difficoltà. Percorreremo tutta la testata
dell'alta Valle dell' Ubaye, in un ambiente straordinariamente ampio e
solitario, di serena bellezza, nel quale gli unici segni dell'uomo sono
le mulattiere e gli ovili. Raggiunto il Col Longiet (m.2670), con due
bellissimi laghetti, si scende brevemente, sconfinando per poco in Italia,
per risalire subito verso il Col Blanchet (m.2901), posto in territorio
francese. Ancora pochi metri in discesa per risalire sotto la Rocca Bianca
e raggiungere un piccolo Colle a m.2968, per scendere nuovamente al Col
de Chamoussier (m.2884). Da questo punto sarà tutta discesa, spesso
tra sfasciumi, fino a raggiungere il Rifugio de l'Agnel (m.2580) (ore
8 ca. più soste) 
Mercoledì 8 agosto:
Dal Rif. de l'Agnel (m.2580) si prende a salire sul Sentiero GR 58 verso
il Col Vieux (m.2806). Da questo punto, per chi lo vorrà, potremo
lasciare lo zaino ed andare, in circa 2 ore andata e ritorno, fino alla
Cima del Pan di Zucchero (m......) da cui si potrà godere di un
grandioso panorama. Recuperati i bagagli inizieremo una lunga discesa,
su comodo sentiero, che ci farà percorrere tutta la Valle Bouchouse.
A quota 2618 incontreremo il Lago Foréant di un magnifico colore
blu genziana e, a quota 2394, il Lago Egorgeon che ha le rive ricoperte
di morbidi tappeti erbosi, terreno ideale per una meritata sosta. Ora
il sentiero scende, più ripido, fra boschi di larici, fino a fondovalle
dove il Gruppo B troverà la borgata di L'Echalp (m.1687) e l'alberghetto
“Le 7 Degrés Est” per il pernottamento. (ore 5 più
soste)
N.B. -Il Gruppo A continuerà, invece, per altre due ore circa,
fino al Rifugio Du Viso (anticipando di un giorno la comitiva B)
Da L'Echalp, ogni ora e fino alle ore 18, si può prendere un pulmino
che porta ai Paesi della Vallata. 
Giovedì 9 agosto:
Da l'Echalp (m.1687) percorriamo su comoda strada bianca, in leggera
salita, la bella Valle del Conit, con vista sul Monviso. A quota 2133
si stacca, alla nostra sinistra, un sentiero che si inerpica, rapidamente,
verso il Rifugio du Viso. Noi, invece, proseguiamo lungo la Valle, su
tracciato più agevole, fino ad arrivare al Lago Lestro posto a
quota 2510. Dal lago, dopo una adeguata sosta, ci dirigeremo verso Nord,
attraverso un terreno paludoso con numerose piccole pozze d'acqua, per
raggiungere il Rif. du Viso (m.2460). (ore 4 più soste)
N.B.- Al Rifugio Du Viso le camere, i bagni e le docce aprono alle ore
17, per cui non vale la pena di arrivare al Rifugio prima di quell'ora.
Venerdì 10 agosto:
Lasciato il Rifugio Du Viso (m.2460) ci dirigiamo prima verso Nord e
poi verso Est, raggiungendo, per sfasciumi, il Col de la Traversette (m.2950).
Poco prima del Colle troveremo il caratteristico “Buco del Viso”.
Si tratta di una galleria detta anche “del sale” il cui scavo,
durato 18 mesi, è iniziato nel lontano 1479. Ora la galleria è
in parte ostruita e, nei primi metri, bisognerà strisciare e trascinare
lo zaino, ma, in questo modo, potremo risparmiare circa 100 m. di salita
e discesa. Dal Col de la Traversette, dopo una prima parte un po' ripida,
il sentiero ritorno comodo per farci scendere a lungo nella valle del
Po. A quota 2020, nell'ampio “Pian del Re”, inizia la sua
lunga corsa il fiume PO. Noi, però, seguiremo il sentiero che,
a quota 2100, si stacca pianeggiante, alla nostra destra, per attraversare
la valle in alto, sopra la sorgente del Po, godendo anche della bella
vista sul Lago Fiorenza. Dopo un breve tratto ripido ci affacciamo su
un pianoro dove troveremo il bel Lago Superiore (m.2313) e, poco più
avanti, il Lago Lansetto. Ancora qualche saliscendi per raggiungere il
caratteristico Lago Chiarello (m.2261) di un bel colore verde. Si torna
a salire, in direzione Sud, verso il vicino Monviso attraversando sfasciumi
e morene e lasciando alla nostra destra l'imponente parete Est del Monviso.
Proseguiamo, ora in leggera discesa, con splendida vista sul Lago Grande
di Viso, fino a raggiungere in breve il Rifugio Sella (m.2640), dal quale
godremo di una splendida vista sulla Valle del Po. (ore 7 più soste)
N.B.- al rifugio Sella il Gruppo B troverà il Gruppo A che, arrivato
al Rifugio un giorno in anticipo, nel frattempo è salito alla vetta
del Monviso (m.......) 
Sabato 11 agosto:
Lasciamo il Rifugio Sella (m.2640) su sentiero dapprima il leggera discesa
e poi in salita fino a raggiungere il Passo Gallarino (m.2727). Andiamo
ora per un tratto verso Ovest, praticamente su tracciato pianeggiante,
passando per il Passo S. Chiaffredo (m.2764) e nei pressi del Bivacco
Bertoglio. Attraverseremo poi una zona caratteristica nella quale sono
stati innalzati centinaia di “ometti”, che noi contribuiremo
a far aumentare di numero.
Inizia ora la lunga discesa, a tratti anche un po' ripida, che ci porterà
nel Vallone di Vallanta. Passato il torrente proseguiamo verso Sud fino
a raggiungere il Paese di Castello (m.1604), con l'omonimo Lago artificiale,
dove troveremo ad attenderci il Pullman e, forse, il “Comitato di
accoglienza”. (ore 5 ca. più soste) 
Monviso (3841 m)
Documentazione: A. Parodi, “Vette delle Alpi”
Vedi anche: Rivista della Montagna, #248, Alp GM #16
La via normale alla vetta.dal Rifugio Sella: [Dislivello: 1200 m - Salita:
5 h - Difficoltà: PD-]
Descrizione. Dal Rifugio Q. Sella si segue prima un buon sentiero che
conduce alla base del canalone sottostante il Passo delle Sagnette. Qui
il sentiero si fa sempre più ripido e in breve si trasforma in
traccia (segni gialli); una buona dose di funi e catene d'acciaio facilita
la salita.
Dal Passo (m.2991) è visibile in lontananza il grande ometto in
pietre costruito sulla testata del Ghiacciaio del Viso. Si scende nel
Vallone delle Forcioline lungo una traccia di sentiero, seguendo i numerosi
ometti. Si attraversa la conca che un tempo era occupata dal ghiacciaio,
puntando verso una parete rossastra, si volge quindi sulla destra e si
risale una rampa di blocchi accatastati, fino al Bivacco Andreotti (m.3225
utilizzabile solo in caso di emergenza).
Più sopra si giunge così alla base del minuscolo Ghiacciaio
Sella, che si rimonta fino ad incontrare una cengia che taglia la parete
della montagna con un andamento pressoché pianeggiante, e si segue
questa a sinistra fino ai piedi di una cascatella (è il caso di
indossare il casco per proteggersi soprattutto dall'eventuale caduta di
sassi); da questo punto seguiremo i segni gialli che ci condurranno alla
vetta.
Si piega a destra per roccette e piccole cenge, poi si sale a sinistra
per gradoni, fino ad una spalla rocciosa. Proseguendo in direzione nord-ovest,
si arriva alla base di un camino alto 7-8 metri, che si sale sul fondo.
Si continua prima verticalmente, poi in diagonale a sinistra, fino ad
una cengia detritica che conduce ad un buon punto di sosta (detta appunto
"Sala da pranzo").
Si sale ora lungo una cresta rocciosa, passando nei pressi della guglia
denominata "Duomo di Milano" (m.3500 circa); si superano rocce
articolate e si giunge alla base di una paretina rossastra. Si prosegue
a destra lungo una spaccatura, si supera una placca nevosa e, piegando
a sinistra, si guadagna un buon terrazzo. Il risalto successivo deve essere
salito lungo piccoli camini ("i Fornelli"); si tratta di un
passaggio obbligato di II+, che può diventare impegnativo in caso
di vetrato.
Si raggiunge quindi una spalla della cresta sud-est. Si prosegue passando
sotto un caratteristico gendarme, detto "Testa dell'Aquila",
si attraversa un canalone e si guadagna la Cresta Est. Si piega infine
a sinistra e, superati gli ultimi facili risalti della cresta, si giunge
in vetta. (m.3841)
La discesa avviene per l'itinerario di salita.
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