Pale di S.Martino – Trekking del Cristo Pensante (E)
10 Giugno 2012 – ore 7,30

Passo Rolle (m 1972) – Rif. Capanna Cervino (m 2082) – Baita Segantini (m 2170) - Cima Castellaz (m 2333) – Cristo Pensante – Campigol della Vezzana (m 1918) – Val Venègia – Pian dei Casoni (m 1671) (ore 5 ca)

Coord.: Rigatti M. - Palese W. ( 022 )


ITINERARIO

L’itinerario prende il via al Passo Rolle (m 1972) da cui ci si dirige, inizialmente, verso la Baita Segantini (m 2170 – sent n.710) che si raggiunge in un’ora circa passando prima per il Rif. Capanna Cervino (m 2082). Da qui, dopo circa cento metri, procediamo in direzione della Val Venegiotta. Dalla strada bianca, si prende sulla sinistra la stradina con la segnaletica “Castellazzo – trekking del Cristo pensante”, che poco dopo si trasforma in un comodo sentiero che procede in pianura e leggera discesa attraversando ampi pascoli e profondi canaloni, con visioni delle Pale di San Martino, la Val Venegia e la Marmolada.
Alla fine della discesa, sotto i ghiaioni parte est del Castellazzo, si prende il sentiero di destra che prosegue, dopo un centinaio di metri di salita, di nuovo in pianura. Nel sottostante avvallamento si possono vedere, sulla destra, le casematte, resti della Grande Guerra.( Bivio a q 2100) Arrivati al termine del tratto in piano, nella parte nord-est del Castellazzo, il sentiero diventa mulattiera ben definita con, a tratti, numerosi muri a secco. La salita si presenta abbastanza irta nei primi 200 metri, per poi salire in modo meno ripido e, comunque, con tanti tornantini. Finiti i tornanti la mulattiera diventa di nuovo sentiero e si inerpica in un lungo prato, al termine del quale si arriva ad una selletta con una galleria e si incrocia un sentiero che sale lungo i ghiaioni, ora in disuso. Da qui si procede a destra, passando davanti ad un rudere della guerra, che segna la fine della salita. Da questo punto si può già intravedere il Cristo Pensante, che si raggiunge dopo circa 200 metri, lasciando il sentierino in prossimità del tornante, e dirigendoci a destra, per circa 50 metri, a ridosso di un camminamento di guerra. Il sentiero appena lasciato, prosegue, invece, sulla sinistra sino a raggiungere la cima vera e propria del Monte Castellazzo (m 2333) dove è situata una croce di legno. (ore 2,30 ca)
Dopo una meritata sosta dopo aver “goduto” dell’atmosfera spirituale del luogo riprendiamo il nostro cammino ritornando sui nostri passi, fino al bivio di q. 2100 m, al quale proseguiamo, alla nostra sinistra, per scendere in direzione del Campigol de la Vezzana (m 1918), che raggiungiamo lambendo, in leggera discesa, il versante Nord-Est del Monte Costazza. Raggiunta la strada sterrata che giunge da Baita Segantini la seguiamo, verso sinistra, per portarci, in breve alla Malga Venegiota (m 1624). Dalla Malga, in leggera salita, sempre su forestale nel fondo della Val Venegia, ci portiamo alla Malga Venegia (m 1718) per poi, da qui, cominciare a scendere e giungere al Pian dei Casoni (m 1671) dove troveremo ad attenderci il pullman.

LA STORIA
Monte Castellazzo 2010.

Sono stati decine di migliaia gli escursionisti che sono saliti sul Monte Castellazzo durante la stagione estiva 2009 per vedere il Cristo Pensante. Migliaia di persone, tante famiglie e gruppi giovani che hanno camminato fra i giardini naturali di Passo Rolle per andare a vedere Lui, il Cristo Pensante.
Una storia da raccontare, fatta di grandi tramonti e grandi amicizie, una storia iniziata tanti anni fa……….

Varsavia – inizio anni ottanta
Dopo aver concluso le gare di Coppa del Mondo di orienteering, inizia per me, Luis e Stelvio la tournè turistica all’est, in Polonia. Siamo nel periodo del Comunismo esasperato, siamo negli anni delle grandi rivolte, siamo nei tempi di Lech Walesa e Solidarnosch e del vescovo Carol Woytyla, gli anni che hanno cambiato il Mondo.
E’ il 15 di agosto 1983 e io mi trovavo alla Madonna Nera di Chestocowa dove centinaia di migliaia di persone sfilavano su di un tappeto di fiori cantando e inneggiando alla libertà, nessun segno della polizia e del comunismo, solo tanti giovani e sacerdoti. E’ incredibile, un’isola verde in mezzo ad un mare rosso.
La sera mi trovo nella piazza di Varsavia e l’occhio mi cade su di un banchetto artigianale dove vedo, per la prima volta, il Cristo Pensante, una piccola statuina di legno alta appena 25 centimetri.
Pur non avendo una gran fede mi attrae, la voglio, la compero e la porto a casa.
Rimane sulla stufa a Ole per oltre 25 anni e poi….

Val Venegia, Gruppo delle Pale di San Martino – estate 2007
Forse una delle più belle vallate del mondo, che avevo percorso centinaia di volte, ma da quel giorno la mia vita è cambiata, ed è iniziata una grande avventura, quella del Cristo Pensante.
Dopo aver percorso la prima parte della vallata e aver superato prima Malga Venegia e poi Malga Venegiota, giunto con il mio editore in prossimità del bivio per il Rifugio Mulaz, il primo strano incontro con sei frati francescani, con il saio e sandali che cantando scendevano verso valle. Ma non è finita, fatti poche centinaia di metri e giunto nel bel mezzo del Pian della Vezzana, superato il piccolo torrente Travignolo, noto un uomo inginocchiato. Era un mussulmano che, toltosi scarpe e maglione, stava pregando rivolto verso la mecca che in quel punto si trovata proprio sulla traiettoria della Cima Bureloni. Quell’immagine mi scuote il corpo, sento che qualche cosa da subito inizia a viaggiare nella mia mente. Rifletto e mi rendo conto che la natura è il posto per riflettere, per pregare o anche solamente per ringraziare. Da soli in silenzio, in sintonia con se stessi, lontani da regole e orari che hanno reso vuote le chiese e fatto perdere la credibilità; una chiesa sempre più lontana dai giovani e senza voglia di rinnovarsi.
Due incontri incredibili, il mio cammino al ritmo del nordic walking mi proietta nel mio brain walking dove le idee arrivano a decine e dove tutto è possibile, dove i sogni diventano per un istante realtà, e la sera, ecco che la mia mente parte per la tangente e si inventa il Trekking del Cristo Pensante, proprio osservando sulla stufa a Ole quella statuina di legno acquistata negli anni ’80 a Varsavia. E il giorno dopo dove ero? Sulla cima del monte Castellazzo dove ero passato centinaia di volte sotto, ma non vi ero mai salito.

Il monte Castellazzo, teatro di sanguinose battaglie durante la prima guerra mondiale era una roccaforte italiana in territorio occupato dagli austriaci. Numerosi sono i segni che porta dentro di se, dalle gallerie, alle trincee, alle grotte, ai rotoli di filo spinato abbandonati.
Area a protezione integrale del parco di Paneveggio – Pale di San Martino è il giardino delle Pale di San Martino con fiori e piante rarissime che vanno dalle stelle alpine al rododendro bianco.

Con la complicità di Bruno Felicetti e Piero Degodenz, Direttore e Presidente dell’Azienda per il Turismo della Val di Fiemme, il progetto prende campo coinvolgendo anche l’intera vallata del Primiero e l’Azienda per il Turismo di Primiero, con il Presidente Antonio Stompanato.
Il Cristo Pensante scolpito da Paolo Lauton, è stato ricavato da un blocco di marmo bianco di Predazzo, la Predazzite mista Pencatite e pesa oltre 20 quintali, e rappresenta Gesù, sceso dalla croce che seduto su di una roccia sta pensando. La corona di spine è stata confezionata con il filo spinato della Grande Guerra. La grande croce al suo fianco è fatta di cortèn, il ferro che diventa arrugginito ed è stata disegnata e costruita da Pierpaolo Dellantonio, su una prima bozza di Claudio Delvai.
Il 16 giugno 2009, grazie all’interessamento del Generale Carlo Valentino e del presidente del Cai Annibale Salsa, con una grande e precisa operazione dell’esercito italiano coordinata dal Maggiore Zefferino Di Prospero, il Chinoock, la fortezza volante dell’esercito, posa il Cristo Pensante ai 2333 metri del monte Castellazzo e dà il via, ufficialmente, al Trekking del Cristo Pensante.

(testo tratta dal libro di Pino Dellasega “IL CRISTO PENSANTE DELLE DOLOMITI” edito da Valentina Trentini Editore e nelle librerie dal 25 luglio 2010)