25 marzo 2012 - ore 8.30
Bosco del Fagarè (T)
Cornuda/Biancospino (m 170) – Casa delle Guardie – Sent. Delle Cime – Val Petolè (m 185) – Ex Miniere (m 325) – Sent. Delle Trincee – Cima Fagarè.(m 370) – Biancospino (ore 3 ca)
Ristoro finale presso la Baita degli Alpini di Pederobba.


Lasciate le macchine all'apposito parcheggio nei pressi del Biancospino (m 170) prendiamo, in leggera salita, il sentiero n. 79. Poco dopo, in prossimità della prima delle due sorgenti del Fagarè, lo lasceremo per dirigerci, in discesa verso destra, lungo il sent. n. 81 (da poco riattato dalla Forestale) che procede parallelo alla strada, costeggiando il Rio Val de Salt. All'inizio del sentiero un pannello in legno con inciso il “Cantico delle creature” di S. Francesco e, lungo il breve tragitto, altri pannelli con inciso brani del Cantico. Dopo pochi minuti lasciamo il sentiero per attraversare la strada asfaltata in prossimità del Maglificio Covolan. Passiamo su strada tra il Maglificio e la Fornace per poi prendere il sent. n. 82 che, in breve, ci porterà alla “Casa delle Guardie” (m 210 – 20 min.). La Casa ora è utilizzata dagli Scout e nelle sue adiacenze è usufruibile una attrezzata area pic-nic. Continuiamo lungo il sentiero che si snoda in un bosco a composizione varia, con esemplari di frassino maggiore, carpino, farnia e ampie macchie di pungitopo. Percorriamo, a tratti, il filo di cresta della dorsale che guarda, a sinistra, sulla sottostante Val Pora. Arrivati alla testata della Valle (m 250 – 40 min.), scendiamo leggermente per poi risalire un ripido costone (evitabile però) e portarci al punto più elevato della prima parte del nostro percorso (m 260 – 50 min.). Siamo sul “Sentiero delle Cime”, al confine tra il Fagarè ed i Colli di Onigo. Scendiamo ora l'altro, ripido, versante della collinetta per riprendere l'agevole sentiero che, dopo un bivio per i Colli di Onigo, ci porterà ad aggirare il Colle Cavasotta e, quindi, scendere, decisamente, nella Val Petolè (m 185 – ore 1 e 10'). Raggiunto il fondovalle facciamo una breve digressione e, con pochi metri di risalita, ci portiamo alla Sorgente Petolè (minuscola fessura sul una paretina rocciosa da cui sgorga, quasi sempre, acqua sorgiva). Nelle vicinanze un antro naturale chiamato “Spelonca delle salamandre". Tornati sui nostri passi, al fondo della Val Petolè, procediamo su strada forestale fino ad incrociare la strada asfaltata che porta ai Castelli di Monfumo (m 190 – ore 1 e 20'). Attraversata la strada e fatti alcuni metri di asfalto, poco dopo un ponte sul torrente Nasson, prendiamo un sentiero alla nostra destra che ci porta a ridosso di uno specchio d'acqua. la “Busa dei pes”, presso il quale, se saremo fortunati e silenziosi, potremo scorgere qualche garzetta o airone. Ripreso il sentiero, che poco dopo finisce, risaliamo, a sinistra, un facile boschetto per giungere entro il recinto del Campo Scout di Cornuda, situato sul retro del Ristorante La Beccaccia. Attraversiamo nuovamente la strada asfaltata e imbocchiamo una pista forestale (sent. n. 80) che risale la sinistra orografica del rio Val de Salt. Dopo un paio di tornanti proseguiamo a ridosso della dorsale (la Costa rabiosa) che rappresenta il confine sud-ovest del Bosco Fagarè. Appena possibile, valicheremo per un momento il recinto alla nostra destra per ammirare un delizioso panorama sui Castelli di Monfumo. Ripresa la forestale continuiamo, in salita, per incontrare, presto, l'imbocco di una galleria che negli anni 1941/1950 era uno dei tanti accessi alla miniera di lignite del Fagarè. Giunti alla testata della valle, una gola scavata dal Rio Val de Salt, facciamo ancora una breve deviazione per veder uno dei tanti profondi “buchi di areazione” della miniera, nei pressi del quale si alza una delle numerose altane adibite alla caccia di cinghiali e .... altro (m 325 – ore 2). Comincia ora il ritorno alla base lungo il sent. n. 79 che ci offre ampie vedute sulla franosa e rocciosa testa della Val de Salt. Dopo poco incontriamo il bivio con il sent. n. 78 (Sentiero delle trincee). A questo punto, per chi si sentirà un po' stanco, ci sarà la possibilità di scendere, agevolmente e con poca fatica, lungo il sent. n. 79 (Strada forestale Cal de Mezzo) che, in poco più di mezz'ora, ci riporterà al punto di partenza. Chi vorrà camminare ancora per un po' inizierà da qui il “Sentiero delle trincee” che percorre, a tratti, il camminamento delle trincee, testimonianza della linea difensiva italiana durante la Prima Guerra Mondiale. Il sentiero corre, tra saliscendi, lungo un bosco raggiungendo le due quote più elevate del Fagarè (m 370 e m 356). Da esso si può ammirare, più volte, un panorama molto suggestivo: da Nord-Ovest a Nord-Est si può scorgere il Monte Tomba ed il Monte Cesen, a Sud-Est si può godere della vista sulle colline di Maser e dell'Asolano, nonché sulla Rocca di Cornuda. Dalle due sommità lo sguardo spazia su tutta la Dorsale del Grappa, sul Col Visentin, sul quartier del Piave, sul Col Suldèr, sul Montello, ecc. Raggiunta la Cima del Fagarè (m 356) scendiamo finalmente e velocemente, vista la ripidità del sentiero, al parcheggio delle macchine (ore 3).
Finita l'escursione riprendiamo le macchine e, tutti assieme, ci portiamo a Pederobba, presso la Sede degli Alpini, per gustare il loro, sicuramente gustoso, ristoro.