Prealpi Trevigiane (T)
9 aprile 2012 (Pasquetta) – ore 8,30


S.Pietro di Barbozza – S. Alberto (m 471) – Case Geronazzo – Il Castello – Pian Farnè (m 910) – Perdonanze – Sent. 1014 a – S. Alberto (ore 4 ca)
Ristoro finale presso la Casa Parrocchiale di S. Alberto – (N.B.: si prega di dare la propria adesione)

Coord.: Marcolin F. - Michelin G. (Km. 40 = € 10 ) ( Zanetti 12 )

Itinerario escursione

Si raggiunge in auto il centro di S. Pietro di Barbozza, frazione di Valdobbiadene. In prossimità del piazzale della Chiesa si prende una strada laterale a sinistra che porta alle ultime case del paese.
Trecento metri prima che la strada termini si devia a destra, lungo una stradina stretta non asfaltata, per raggiungere l’eremo di Sant’Alberto.
Lasciate le macchine nel parcheggio dell'eremo, si parte ripercorrendo la stradina che porta all’eremo in senso contrario. Raggiunta la strada principale si gira a destra, risalendola per circa 300 metri fino ad un piazzale, crocevia di alcuni sentieri e di una strada. Ci si dirige a destra, sulla strada, che prosegue con rapidi tornanti per il primo tratto, per poi proseguire, con tratti più pianeggianti, fino ad arrivare all’incrocio con alcuni sentieri e una stradina più piccola.
Si lascerà quindi il sentiero e la stradina risalendo a sinistra, per un tratto un po’ ripido, fino ad arrivare in prossimità di Pian de Farnè. Da qui in avanti si può gustare un ampio panorama sulla valle del Piave.
In breve tempo si arriva alla chiesetta di San Maurizio, punto culminante del nostro giro, dove si farà una breve sosta.
Si riprenderà quindi il cammino, in discesa, prima per sentiero e poi per mulattiera, il che ci consentirà di godere, in tranquillità, dell’ampio panorama e dell'ombra tenue delle prime foglioline di un bel bosco di faggi. Arrivati ad un ultimo bivio ci porteremo a raggiungere direttamente, con un ripido sentiero, l’eremo di Sant’Alberto.
Il percorso è molto facile con un unico tratto un po’ più impegnativo ènella la parte terminale del sentiero che porta all’eremo. Tempo di percorrenza 3 ore e mezza circa.
All’eremo saremo ospiti presso la casetta del Comitato Festeggiamenti di S. Pietro di Barbozza, dove troveremo accoglienza per il tradizionale picnic di fine gita.
Eremo di Sant'Alberto
Questo edificio, posto in località Barbozza, è un antico luogo di culto e pellegrinaggio, soprattutto nel periodo estivo, quando si invocava la pioggia nei momenti di siccità. La prima documentazione ufficiale risale al 1488, quando fu vietata la celebrazione della Santa Messa, da parte del Vescovo Barozzi, a causa della sua profanazione (era stato utilizzato come ricovero per gli animali). In epoca successiva furono eseguiti dei lavori di ricondizionamento, prima nel 1658 e, più tardi, nel 1706, ad opera dell'eremita fra Giuseppe Pilla, che qui fu sepolto, come testimonia la lapide tombale posta all'ingresso della Chiesa in cui, lui stesso, incise la seguente frase “Non cercar di saper il mio nome quello che preparò per se stesso e per i successori il sepolcro H + A – Sprezzo e mondo e nome”.
Nel 1864 fu edificato l'attuale Coro e, dopo un anno, fu aggiunto il campanile. Il 1866 segnò l'inizio della tradizione di benedire l'acqua con la reliquia di sant' Alberto, mentre, nel 1932, furono eseguiti altri lavori di abbellimento e consolidamento. Poco a monte della Chiesetta vi è la “Casa dell'eremita”.
Fu abitata fino agli anni Cinquanta quando venne a mancare l'ultima eremita, la “Neta”.
L'alloggio oggi, dopo attento restauro, è diventato meta di soggiorni. Lungo la strada, poco a ovest, si incontra il “Fontanel di Sant'Alberto”, relativamente al quale vi era la tradizione di raccontare che vi nascessero i bambini.