Strada P.Giau-Ponte Rucurto (m 1708) – Bivio
S. 434/435 (m 1850) - Rif. Croda da Lago (m 2046) – Forc. Ambrizzola
(m 2277) poi Gr. b) Forc. del Formin (m
2462) – Lastoni de Formin (m 2652) – Bivio - Ponte Rucurto.
(ore 6 ca - E)
Gr. a) – Cima Rocchetta de Prendéra
(m 2496) – Forc. Giau (m 2360) – P.Giau (m 2236). (ore 7
ca - EE)
Coord.: Didonè L. – Palese W. (03)
Introduzione:
La Rocchetta di Prendèra è la più
elevata delle quattro sommità che costituiscono la dorsale rocciosa,
che si sviluppa ad Est del Becco di Mezzodì, fino al Beccolungo,
sul confine fra Cortina e San Vito di Cadore. Più nota agli scialpinisti
che agli escursionisti, offre una salita facile in ambiente selvaggio
e un bel panorama, soprattutto sull´antistante Pelmo. Il 17/10/2009
il CAI di San Vito di Cadore ha inaugurato la croce e il libro di vetta.
I Lastoni di Formin (spesso indicato con il toponimo ladino Lastoi de
Formin) costituiscono un massiccio dolomitico posto in Cadore, nei pressi
del passo Giau e affacciato su Mondeval (comune di San Vito di Cadore).
Il punto più elevato è rappresentato dal monte Formin
(o cima de Lastoi, a 2.657 m).
La maggiore peculiarità dei Lastoni è costituita dai versanti
meridionale e occidentale, i quali presentano delle imponenti pareti
a strapiombo (da cui il nome). Per questo motivo, sono particolarmente
battuti da arrampicatori. Esiste tuttavia anche un sentiero normale,
variante del 435, che raggiunge la cima da nord-est, dove i pendii si
fanno più dolci.
Il Gruppo della Croda da Lago, di cui
i Lastoi fanno parte, e il Pelmo costituiscono il Sistema n. 1 delle
Dolomiti come patrimonio dell'umanità.
L’anello della Croda da Lago . Lago Fedèra, Mondeval, Val de Formin
Il percorso proposto é certamente da annoverare
tra i più remunerativi dal punto di vista geologico e paesaggistico;
dal Ponte di Rucurto ci inoltriamo in una magnifica abetaia, ci portiamo
sulle sponde del bellissimo Lago di Federa, risaliamo verso Forcella
Ambrizzola (qui il Gruppo A ci lascerà per salire alla Rocchetta
di Prendèra), poi costeggiamo le splendide praterie di alta quota
del Mondeval, guadagnamo la forcella del Formin per poi scendere la
lunare Val de Formin e giungere, nuovamente, al Ponte di Rucurto, dove
ritroviamo la nostra corriera.
ITINERARIO
Nei pressi del parcheggio (m 1708) ha inizio il sentiero (numero 437),
ben segnalato, con indicazioni per il Rifugio Palmieri alla Croda da
Lago e la Val di Formin.
Appena sotto la strada un ponticello consente di attraversare il Rio
Costeana, quindi si prosegue per il sentiero che, dapprima pianeggiante,
risale poi il bosco fino a superare un gradone; un altro ponticello
ci permette quindi di superare il Rio dell’Alpe de Formin.
Poco oltre si giunge a un bivio (1850 m), nei pressi del Cason de Formin:
il nostro itinerario prosegue sulla sinistra (segnavia n 434), mentre
alla nostra destra scende il sent, n 435 che percorreremo, giungendo
in discesa, dai Lastoni di Formin. Ancora un piccolo sforzo e giungiamo
prima al cristallino Lago di Federa, sul quale si specchiano le guglie
della Croda da Lago e, subito dopo, al Rifugio Palmieri, meglio conosciuto
col nome di Rifugio Croda da Lago. (m 2046 – ore 2 ca.)
Dopo una breve e meritata sosta al Rifugio prendiamo l’ampia mulattiera
(segnavia n 434) che sale, dolcemente, alla Forcella Ambrizzola (m 2277,
che si staglia evidente tra la Croda da lago ed il Becco di Mezzodì.
A questo punto, come detto, i due Gruppi si dividono:
Il Gruppo b), dopo aver dato uno
sguardo verso nord sul bellissimo scorcio offerto dal Lago di Federa
e sulla Valle di Cortina e, a sud, verso l’imponente mole del
Pelmo, scenderà, verso destra, per lambire appena i bellissimi
pascoli del Mondeval.
Note: Lo scheletro dell’Uomo di Mondeval
L’importanza di Mondeval è legata a un sito archeologico
preistorico.
Si tratta di una scoperta eccezionale: è la sepoltura di un cacciatore
di epoca mesolitica, perfettamente conservato col suo corredo funerario.
Il ritrovamento dei resti del cacciatore preistorico costituisce per
diversi motivi una scoperta importantissima, essendo, ad oggi, l’unica
sepoltura mesolitica situata ad alta quota (2.150 m circa). Inoltre,
è da ricordare la straordinaria conservazione del corredo funerario
collocato attorno allo scheletro, con reperti organici (in particolare
resti di pasto e resine con propoli) che hanno ampliato notevolmente
le conoscenze paleontologiche. Oggi lo scheletro del cacciatore del
mesolitico è conservato nel nuovo museo di Selva di Cadore, mentre
a San Vito di Cadore si può ammirare un calco identico all’originale,
messo a disposizione dal professor Guerreschi per la mostra sulle testimonianze
lasciate dall’archeologia in territorio sanvitese.
Lasciati sotto di noi i pascoli del Mondeval, dopo un breve tratto pianeggiante,
prendiamo, in salita verso destra, il sent. 435 che ci porterà
a raggiungere la Forcella Rossa di Formin (m 2462 – ore 4 ca.)
dalla quale si potrebbe facilmente arrivare, per tracce di sentiero,
alla cima del Monte Formin (m 2657), che ci saprebbe offrire un panorama
mozzafiato.
Dalla Forcella iniziamo a scendere, con qualche piacevole peripezia,
la rocciosa Val de Formin.
Lungo il percorso lo sguardo può ammirare, a destra, le magnifiche
guglie che caratterizzano la Croda da Lago, di fronte le inconfondibili
Tofane ed il Lagazuoi e, verso sinistra, l’Averau, il Nuvolau
col suo Rifugio, ecc ….
Alla fine della discesa, giunti nuovamente al bivio di quota 1850, raggiungeremo
in breve la località Ponte di Rucurto ed il pullman. (ore 6 ca.)
Percorso Gruppo a)
Dalla Forcella Ambrizzola si scollina sul versante opposto, si prosegue
per il sentiero segnavia 436 che scende verso il Rifugio Città
di Fiume, fino alla pascoliva Forcella Col Duro (m 2292). Dalla Forcella,
si prende alla sinistra, salendo in diagonale, su tracce poco marcate
lungo un faticoso, ma breve, ghiaione fino a portarci sotto le rocce
settentrionali del Becco di Mezzodì. Giunti in alto, si attraversa
verso destra, facendo un po’ di attenzione, su terreno friabile
e senza tracce, fino ad una sella erbosa fra il Becco e la Rocchetta
di Prendèra. Da questa per facile cresta si sale in breve in
vetta. (m 2652).
Dopo aver goduto del meraviglioso panorama a 360° che la Vetta offre
si raggiungerà nuovamente, per la via di seguita in salita, la
Forcella Ambrizzola dalla quale, inizialmente, si percorrerà
un tratto del percorso B) tralasciando, alla nostra destra, la deviazione
per la Forcella Rossa di Formin e proseguendo lungo il sentiero n.436,
che corre tra
le incombenti pareti sud dei Lastoni di Formin, a destra, e le i dolci
declivi prativi del Mondeval, a sinistra. Raggiunta con poca fatica
la Forcella Giau (m 2360) cominciamo a scendere verso il Passo Giau,
sempre su sent n 436 (Alta Via n 1). Giunti ad un bivio a quota 2200
ca., contrariamente a quanto inizialmente previsto, proseguiamo lungo
il sent. 436 per guadagnare, prima, la Forcella de Col Pimbin (m 2239)
e, da questa, in breve e praticamente in quota, il Passo Giau (m 2236),
dove troveremo ad attenderci il pullman ed i resto della comitiva.