Croda da Lago - Rocchetta di Prendéra
28 luglio 2013 – ore 6,30

Strada P.Giau-Ponte Rucurto (m 1708) – Bivio S. 434/435 (m 1850) - Rif. Croda da Lago (m 2046) – Forc. Ambrizzola (m 2277) poi Gr. b) Forc. del Formin (m 2462) – Lastoni de Formin (m 2652) – Bivio - Ponte Rucurto. (ore 6 ca - E)
Gr. a) – Cima Rocchetta de Prendéra (m 2496) – Forc. Giau (m 2360) – P.Giau (m 2236). (ore 7 ca - EE)
Coord.: Didonè L. – Palese W. (03)


Introduzione: La Rocchetta di Prendèra è la più elevata delle quattro sommità che costituiscono la dorsale rocciosa, che si sviluppa ad Est del Becco di Mezzodì, fino al Beccolungo, sul confine fra Cortina e San Vito di Cadore. Più nota agli scialpinisti che agli escursionisti, offre una salita facile in ambiente selvaggio e un bel panorama, soprattutto sull´antistante Pelmo. Il 17/10/2009 il CAI di San Vito di Cadore ha inaugurato la croce e il libro di vetta.
I Lastoni di Formin (spesso indicato con il toponimo ladino Lastoi de Formin) costituiscono un massiccio dolomitico posto in Cadore, nei pressi del passo Giau e affacciato su Mondeval (comune di San Vito di Cadore).
Il punto più elevato è rappresentato dal monte Formin (o cima de Lastoi, a 2.657 m).
La maggiore peculiarità dei Lastoni è costituita dai versanti meridionale e occidentale, i quali presentano delle imponenti pareti a strapiombo (da cui il nome). Per questo motivo, sono particolarmente battuti da arrampicatori. Esiste tuttavia anche un sentiero normale, variante del 435, che raggiunge la cima da nord-est, dove i pendii si fanno più dolci.
Il Gruppo della Croda da Lago, di cui i Lastoi fanno parte, e il Pelmo costituiscono il Sistema n. 1 delle Dolomiti come patrimonio dell'umanità.

L’anello della Croda da Lago . Lago Fedèra, Mondeval, Val de Formin

Il percorso proposto é certamente da annoverare tra i più remunerativi dal punto di vista geologico e paesaggistico; dal Ponte di Rucurto ci inoltriamo in una magnifica abetaia, ci portiamo sulle sponde del bellissimo Lago di Federa, risaliamo verso Forcella Ambrizzola (qui il Gruppo A ci lascerà per salire alla Rocchetta di Prendèra), poi costeggiamo le splendide praterie di alta quota del Mondeval, guadagnamo la forcella del Formin per poi scendere la lunare Val de Formin e giungere, nuovamente, al Ponte di Rucurto, dove ritroviamo la nostra corriera.


ITINERARIO

Nei pressi del parcheggio (m 1708) ha inizio il sentiero (numero 437), ben segnalato, con indicazioni per il Rifugio Palmieri alla Croda da Lago e la Val di Formin.
Appena sotto la strada un ponticello consente di attraversare il Rio Costeana, quindi si prosegue per il sentiero che, dapprima pianeggiante, risale poi il bosco fino a superare un gradone; un altro ponticello ci permette quindi di superare il Rio dell’Alpe de Formin.
Poco oltre si giunge a un bivio (1850 m), nei pressi del Cason de Formin: il nostro itinerario prosegue sulla sinistra (segnavia n 434), mentre alla nostra destra scende il sent, n 435 che percorreremo, giungendo in discesa, dai Lastoni di Formin. Ancora un piccolo sforzo e giungiamo prima al cristallino Lago di Federa, sul quale si specchiano le guglie della Croda da Lago e, subito dopo, al Rifugio Palmieri, meglio conosciuto col nome di Rifugio Croda da Lago. (m 2046 – ore 2 ca.)
Dopo una breve e meritata sosta al Rifugio prendiamo l’ampia mulattiera (segnavia n 434) che sale, dolcemente, alla Forcella Ambrizzola (m 2277, che si staglia evidente tra la Croda da lago ed il Becco di Mezzodì.
A questo punto, come detto, i due Gruppi si dividono:

Il Gruppo b), dopo aver dato uno sguardo verso nord sul bellissimo scorcio offerto dal Lago di Federa e sulla Valle di Cortina e, a sud, verso l’imponente mole del Pelmo, scenderà, verso destra, per lambire appena i bellissimi pascoli del Mondeval.
Note: Lo scheletro dell’Uomo di Mondeval
L’importanza di Mondeval è legata a un sito archeologico preistorico.
Si tratta di una scoperta eccezionale: è la sepoltura di un cacciatore di epoca mesolitica, perfettamente conservato col suo corredo funerario. Il ritrovamento dei resti del cacciatore preistorico costituisce per diversi motivi una scoperta importantissima, essendo, ad oggi, l’unica sepoltura mesolitica situata ad alta quota (2.150 m circa). Inoltre, è da ricordare la straordinaria conservazione del corredo funerario collocato attorno allo scheletro, con reperti organici (in particolare resti di pasto e resine con propoli) che hanno ampliato notevolmente le conoscenze paleontologiche. Oggi lo scheletro del cacciatore del mesolitico è conservato nel nuovo museo di Selva di Cadore, mentre a San Vito di Cadore si può ammirare un calco identico all’originale, messo a disposizione dal professor Guerreschi per la mostra sulle testimonianze lasciate dall’archeologia in territorio sanvitese.
Lasciati sotto di noi i pascoli del Mondeval, dopo un breve tratto pianeggiante, prendiamo, in salita verso destra, il sent. 435 che ci porterà a raggiungere la Forcella Rossa di Formin (m 2462 – ore 4 ca.) dalla quale si potrebbe facilmente arrivare, per tracce di sentiero, alla cima del Monte Formin (m 2657), che ci saprebbe offrire un panorama mozzafiato.
Dalla Forcella iniziamo a scendere, con qualche piacevole peripezia, la rocciosa Val de Formin.
Lungo il percorso lo sguardo può ammirare, a destra, le magnifiche guglie che caratterizzano la Croda da Lago, di fronte le inconfondibili Tofane ed il Lagazuoi e, verso sinistra, l’Averau, il Nuvolau col suo Rifugio, ecc ….
Alla fine della discesa, giunti nuovamente al bivio di quota 1850, raggiungeremo in breve la località Ponte di Rucurto ed il pullman. (ore 6 ca.)

Percorso Gruppo a)
Dalla Forcella Ambrizzola si scollina sul versante opposto, si prosegue per il sentiero segnavia 436 che scende verso il Rifugio Città di Fiume, fino alla pascoliva Forcella Col Duro (m 2292). Dalla Forcella, si prende alla sinistra, salendo in diagonale, su tracce poco marcate lungo un faticoso, ma breve, ghiaione fino a portarci sotto le rocce settentrionali del Becco di Mezzodì. Giunti in alto, si attraversa verso destra, facendo un po’ di attenzione, su terreno friabile e senza tracce, fino ad una sella erbosa fra il Becco e la Rocchetta di Prendèra. Da questa per facile cresta si sale in breve in vetta. (m 2652).
Dopo aver goduto del meraviglioso panorama a 360° che la Vetta offre si raggiungerà nuovamente, per la via di seguita in salita, la Forcella Ambrizzola dalla quale, inizialmente, si percorrerà un tratto del percorso B) tralasciando, alla nostra destra, la deviazione per la Forcella Rossa di Formin e proseguendo lungo il sentiero n.436, che corre tra
le incombenti pareti sud dei Lastoni di Formin, a destra, e le i dolci declivi prativi del Mondeval, a sinistra. Raggiunta con poca fatica la Forcella Giau (m 2360) cominciamo a scendere verso il Passo Giau, sempre su sent n 436 (Alta Via n 1). Giunti ad un bivio a quota 2200 ca., contrariamente a quanto inizialmente previsto, proseguiamo lungo il sent. 436 per guadagnare, prima, la Forcella de Col Pimbin (m 2239) e, da questa, in breve e praticamente in quota, il Passo Giau (m 2236), dove troveremo ad attenderci il pullman ed i resto della comitiva.