Gruppo a) – Picco di Vallandro:
Note: l’ ascensione al Picco di Vallandro , pur essendo poco impegnativa dal punto di vista alpinistico, richiede, ad ogni
modo passo fermo ed un po´ di allenamento per il dislivello. Dall´alto del Picco, la visuale verso le montagne austriache,
quelle di confine e le Dolomiti è semplicemente grandiosa e meritatamente famosa.
Descrizione i:tinerario:
dal Parcheggio di Prato Piazza raggiungiamo, in breve, il Rifugio Prato Piazza. Dalla cappelletta presso il rifugio,
prendiamo il sentiero segnavia 40 per salire prima verso Est, su pendii di magro pascolo ed alberi, incrociando,
dopo breve tragitto, il sentiero segnavia 33, che proviene dal Rifugio Vallandro ( m). Superato un lungo tratto
un po´ più pendente, si inverte direzione e si traversa, a lungo verso Nord, sull´uniforme pendio gradonato rivolto
a Prato Piazza, giungendo sull´anticima del Picco di Vallandro.
Lungo la cresta un po´ sconnessa (gradini nella roccia ed un breve tratto di fune metallica, non difficile) si scende
ad una forcelletta e, quindi, in breve per cresta, in vetta al Picco.
“Decantare la bellezza di questi luoghi è quasi superfluo, la Croda Rossa fa da principale attore, ma la vista
spazia a 360 gradi e ci gratifica oltre ogni dire. A nord il panorama ci offre Dobbiaco, le valli e i pascoli della
Pusteria, sullo sfondo una serie infinita di vette imbiancate di neve, ad oriente la Val di Landro, le Tre Cime di
Lavaredo, i Cadini di Misurina, a sud il Cristallo e poi la Croda Rossa, ad ovest la Val di Braies Vecchia, i monti di
Fanes, Sennes, Braies, tra cui distinguiamo bene la Croda de Beco. Da qui è ancora più evidente la diversità di
questa articolata vetta che, verso sud ovest, offre il suo lato “inoffensivo”, un declivio che scende dolcemente
verso i pascoli di Pratopiazza e la sella di Specie, senza difficoltà alcuna, mentre a nord e specialmente ad est,
verso la Val di Landro, è scoscesa e vertiginosa, un susseguirsi di creste e campanili che meritano il nome di
Dürrenstein, “sasso arido”.
Dopo una meritata sosta riprendiamo il cammino, prima a ritroso, fino al bivio con il sentiero n. 33 che
prenderemo, a sinistra, per portarci, direttamente, al Rifugio Vallandro. Dal Rifugio scenderemo, a nostra volta, a
Carbonin lungo l’itinerario già percorso dal Gruppo b)
Gruppo b) – Monte Specie :
giunti a Prato Piazza (m 1992) si segue la comoda sterrata pianeggiante che, passando prima a ridosso
dell’Albergo Prato Piazza, attraversa tutto l´altopiano ed, in 30 minuti circa, ci fa raggiungere il Rifugio Vallandro
(2040 m), posto su un rialzo nei pressi di un forte diroccato, ed aperto quasi tutto l´anno. Subito a sinistra del
rifugio (tabella) parte una sassosa carrareccia militare (segnavia 34), che risale, a larghi tornanti, l´Alpe di Specie.
Dopo avere aggirato un risalto, si giunge ad un´ampia insellatura erbosa, a quota 2200 m, dove sorgono i ruderi
di un fortino e s´incrocia il sentiero che sale dal Lago di Landro, per la Val Chiara. Proseguendo per la carrareccia
e poi per sentiero, in breve, si raggiunge la Croce di vetta del Monte Specie, già visibile da lontano. (m 2307).
Anche da qui il panorama ci accoglie maestoso. “
“Non sarà il Picco ma il panorama è superbo e spazia ovunque: lo sguardo è attirato subito dalla visione delle Tre
Cime di Lavaredo, dei Cadini, della Croda Rossa, della Croda de Beco, del Cristallo, delle Tofane, della
Marmolada e, più lontano, le Creste di Confine e le Cime Austriache, sotto la Val di Landro…”
Dopo aver gustato a lungo tale meraviglia riprendiamo il cammino a ritroso, fino al Rifugio Vallandro. Giunti al
rifugio prendiamo, in discesa, la carrareccia (segnavia 37) che, alta sulla valle del Rio Specie, ci porterà, in poco
più di un’ora alla località Carbonin (m 1450), dove troveremo ad attenderci il nostro pullman.
Note: per chi volesse accorciare un po’ il percorso lungo la discesa ci saranno diverse possibilità di lasciare la
carrareccia e proseguire lungo il sentiero CAI 37 che, un po’ più ripido, taglia alcuni tornanti della forestale